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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Caffè? No grazie, almeno per chi ha la gastrite

Caffè e gastrite


Il  caffè è uno dei protagonisti della lista degli alimenti sconsigliati in presenza di gastrite; la famosa bevanda è infatti dotata di proprietà eupeptiche (sostanza che aumenta l’appetito e facilita la digestione). Come tale, il caffè può favorire la digestione, poiché stimola la salivazione e la secrezione di succhi gastrici, grazie alla presenza di caffeina ed altre sostanze sinergiche (caffeine); se tale effetto può essere vantaggioso in presenza di dispepsie da ipocloridria (ridotta secrezione di acido cloridrico in ambiente gastrico), dall’altro lato rende il caffè una bevanda controindicata in presenza di  gastrite ed ulcera peptica, in quanto accentua l’insulto alla  mucosa gastrica ritardandone l’eventuale riparazione. Oltre a quanto detto, la caffeina è nota per la capacità di allentare la tenuta dello sfintere gastro-esofageo, che impedisce la risalita del contenuto gastrico nell’ esofago; di conseguenza, il caffè non andrebbe consumato o, nel caso, sostituito con quello decaffeinato, e sempre con moderazione, in presenza di gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera peptica, esofago di Barrett.





  • I FANS riducono la concentrazione di  bicarbonato nel  muco gastrico ed inibiscono la sintesi di alcune prostaglandine utili per proteggere la mucosa dello stomaco; l’effetto  gastrolesivo è minore per il  paracetamolo e per gli inibitori selettivi della COX-2.
  • Il cortisone, similmente ai FANS, ma con diversa modalità d’azione, esercita un’azione gastrolesiva, probabilmente andando a perturbare il flusso ematico a livello gastrico.
  • L’ alcool può favorire la comparsa di gastrite ed ulcera peptica, poiché, ad alte dosi, riduce la quantità di bicarbonati nel muco.
  • Il fumo di sigaretta aumenta il tempo di svuotamento gastrico, facilita il reflusso gastro-duodenale e riduce la secrezione di bicarbonati; rientra quindi tra i fattori che predispongono allo sviluppo di gastrite.
  • Le ammine simpatico-mimetiche ed in particolare la caffeina del caffè, ma anche del the, della cola, del cacao, possono incrementare drasticamente la secrezione acida dello stomaco, mentre il caffeone può interferire con le capacità di difesa della mucosa gastrica. Non è un caso, infatti, che i gastroenterologi utilizzano il cosiddetto test alla caffeina per valutare la secrezione gastrica del paziente.
  • Pasti troppo abbondanti, consumati troppo in fretta, senza masticare, associazioni alimentari scorrette; pomodori, cacao, spremute, succhi acidi, grassi cotti,  fritture, pepe,  peperoncino e spezie in genere sono considerati abitudini ed alimenti che predispongono alla gastrite.
  • Completano il quadro dei fattori che favoriscono la comparsa di questo disturbo alcuni elementi di tipo psico-sociale, come forti stress, conflittualità interiori, forte spirito di competizione ecc.


Si deve ricordare che la caffeina è presente non solo nel caffè e in altre bevande o alimenti, ma anche in alcune specialità medicinali, ad esempio contro la cefalea. Altre metilxantine utilizzate nella prevenzione del  broncospasmo (proprietà antiasmatiche di teofillina ed amminofillina) possono favorire la secrezione gastrica.


Emettere sangue con il vomito che assomiglia a fondi di caffè (ematemesi), quindi digerito, è uno dei  sintomi cardine di una grave gastrite accompagnata da ulcera gastrica.

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