La gastrite è un disturbo provocato dalla risalita del contenuto dello stomaco verso l’esofago e si manifesta con bruciori, acidità e crampi allo stomaco, nausea e vomito. Nel caso di forme lievi di gastrite, è sufficiente evitare alcuni alimenti e seguire una determinata dieta: infatti questo problema è spesso causato dall’abuso di alcool, di spezie, o l’assunzione di alimenti che irritano la mucosa gastrica. Si tratta in particolare di un gruppo di malattie che comprende diverse forme eziologiche, unificate dal bisogno di intraprendere una specifica terapia nutrizionale; in breve, la dieta- terapia per la gastrite consiste nella scelta dei giusti alimenti e delle relative porzioni di consumo.
Alimenti e gastrite
Tra gli alimenti che determinano l’innesco della gastrite o ne peggiorano il decorso ricordiamo:
- Caffeina, teina ed altre ammine simpatico-mimetiche;
- Alcolici;
- Nicotina (ingerita con la saliva);
- Bevande acide gassate;
- Cibi eccessivamente salati.
E’ opportuno specificare che gli alimenti potenzialmente responsabili di gastrite rientrano tra quelli da abolire nella terapia nutrizionale per la cura della malattia stessa; tuttavia, molti alimenti da evitare durante la cura (ad esempio latte, carne, grosse porzioni di formaggi, ecc.), NON possiedono alcun effetto patogenetico nel soggetto sano, nel quale, purché assunti in porzioni e con frequenza adeguata, non causano alcun tipo di gastrite.
Caffeina e teina: in soggetti particolarmente sensibili, anche il solo consumo di una o due tazzine di caffè al giorno (80-160mg di caffeina) può determinare un’importante irritazione della mucosa gastrica, soprattutto se la bevanda viene assunta a digiuno. La caffeina infatti, proprio come la teina, rappresenta uno stimolante della secrezione acida; queste bevande, che di per sé costituiscono un alimento potenzialmente (anche se soggettivamente) dannoso per lo stomaco, sono da abolire in maniera assoluta sia in caso di ipersensibilità che nella terapia propria della gastrite.
Bevande alcoliche: l’alcool etilico è un potente stimolatore acido che, se assunto a digiuno, sollecita la secrezione di acido cloridrico irritando o danneggiando la mucosa; se assunto a stomaco pieno, invece, l’alcol determina un rallentamento della digestione gastrica per abbassamento eccessivo del pH del chimo. Anche la suscettibilità all’ alcool è assolutamente soggettiva e nella maggior parte dei casi una sola unità alcolica in corrispondenza dei pasti principali non determina una forte sintomatologia irritativa della mucosa gastrica.
Nicotina: questa viene ingerita in quantità elevatissime nei masticatori di tabacco (che per fortuna ad oggi sono pressoché scomparsi) e nei fumatori più accaniti. Fumare determina un’ingestione continua di nicotina, la quale, come l’alcol e la caffeina, determina un abbassamento del pH gastrico per ipersecrezione acida.
Un gruppo di alimenti che, al contrario di quanto detto sopra, rappresenta un elemento direttamente irritante per lo stomaco, è quello delle bevande acide e gassate: l’esempio più calzante è quello delle bevande tipo coca-cola. Queste, oltre a contenere caffeina, sono anche caratterizzate da un pH sufficientemente basso da creare un’irritazione istantanea della mucosa e, nel lungo termine, originare la gastrite. Oltre a quanto detto, queste bevande forniscono un apporto eccessivo di anidride carbonica, che incide sull’ iper-distensione gastrica peggiorando la sintomatologia dolorosa della gastrite. Gli alimenti salati contengono quantità eccessive di cloruro di sodio; questo sale svolge un potente effetto osmotico verso le mucose dello stomaco, disidratandolo; contemporaneamente, il sale da cucina rappresenta un ulteriore stimolatore della secrezione gastrica; inoltre, considerando che generalmente i cibi più salati contengono buone quantità di proteine che a loro volta determinano un incremento dell’acido cloridrico e della pepsina, è possibile affermare che (se assunti con frequenza) gli alimenti salati possono determinare un ulteriore fattore di insorgenza per la gastrite.
Gli alimenti che causano la gastrite non sono molti ma devono essere assunti con frequenza e porzioni molto limitate; la loro importanza eziologica dipende moltissimo dalla suscettibilità individuale, tuttavia, anche in un soggetto normale, l’associazione di più abitudini alimentari potenzialmente nocive potrebbe determinare l’insorgenza patologica di questo disturbo.