DOMANDA
Salve ho 34 anni. Mi è capitato in passato di assumere omeprazolo per dolori e sensazioni di pesantezza che il mio dottore riconduceva a gastriti occasionali legate al cambio di stagione (anche in gioventù mi ricordo a volte di aver fatto uso di malox per brevi periodi). Quest’anno all’arrivo del dolore ho assunto omeprazolo ma dopo 3 giorni ho smesso (credendo si trattasse del solito dolorino). Due giorni dopo ho avuto una crisi dolorosa molto forte, dolore alla parte alta dello stomaco, dolore alla schiena e alla spalla dx, anche l’inghiottire saliva mi causava dolore. Non ho mai avuto in precedenza un dolore così forte. Ho contattato il mio medico e ho seguito su suo consiglio una cura di 15 giorni con 40 mg di omeoprazolo (perchè a 20 non c’era risposta). Alla riduzione a 20 mg dopo 15 giorni avevo ancora problemi e così mi ha prescritto una gastroscopia che ho effettuato presso uno studio privato. La diagnosi è di Ernia iatale da scivolamento e Esofagite di grado A con piccole lesioni all’esofago. NON è stato effettuato nessun prelievo di tessuto ne per rilevare la presenza dell’Helicobacter pylori ne per prelievi bioptici. Rispetto molto la professione medica ma per una esperienza vissuta in passato legata ad una “leggerezza” mi documento sempre su ciò che faccio. Adesso sono in terapia con omeprazolo; da circa un mese e mezzo con 20mg (prima 40). Ma non posso smettere, appena smetto torno a stare male ed è un malessere che non mi consente di vivere la mia giornata in modo normale perchè è costante. Perchè le scrivo? Il fatto che nessuno mi dica di controllare i valori ematici o di rifare la gastroscopia ma che, semplicemente, mi prolunghi l’uso di questo farmaco mi preoccupa. Il rifare la gastroscopia tradizionale mi preoccupa (forse anche per il modo totalmente indelicato in cui mi hanno sottoposto all’esame). Mi rivolgo quindi a lei come specialista oltre che esecutore della gastroscopia trans-nasale per un consiglio in tal senso. La ringrazio anticipatamente per l’attenzione e la disponibilità. Cordiali saluti.
RISPOSTA DEL MEDICO
I suoi sintomi sono riconducibili alla presenza di ernia iatale ed esofagite. Sebbene la terapia che sta seguendo sia corretta, è necessario attuare tutte quelle precauzioni (alimentari e nello stile di vita) necessarie a contrastare il reflusso. Inoltre potrebbe essere opportuno associare altri farmaci (ad es. procinetici e protettori di mucosa) per ridurre i danni causati dall’acido sull’esofago. Indubbiamente sarebbe utile conoscere se è presente l’Helicobacter pylori e fare biopsie sulla mucosa esofagea. Rimango a sua disposizione per una eventuale visita e/o gastroscopia transnasale che, come saprà, è decisamente meno fastidiosa di quella tradizionale e consente di studiare adeguatamente la mucosa gastrica ed esofagea.