DOMANDA
Buongiorno dottore, mi scuso in anticipo, sarò un po’ lungo, ma vorrei esporle il mio caso: Sono un plurioperato per morbo di crohn (10 volte), salvato a Londra dal Dott, Nicholls. Ma non sto a tediarla con il racconto, se un giorno dovessi decidere di venire a Milano (abito vicino a bordighera) le porterò la documentazione, le dico solo che sono un caso forse unico, anche nella costante remissione senza terapie. Facendo un lungo salto, vengo subito al nocciolo della situazione attuale: nel 1998 iniziai una serie di dilatazioni ileocoliche, con palloncino idropneumatico, a causa appunto della classica stenosi dell’anastomosi ileocolica Dico classica perché in letteratura è un evento frequente, come ben lei può sapere, visto che trattatasi di due monconi diversi per vascolarizzazione e calibro, soggetti quasi sempre a restringimento del lume. Anastomosi termino-terminale, molto breve (meno di 6 cm) ma molto serrata, circa 3 mm di diametro. Grazie al Dott. Pera (che lei sicuramente conoscerà), ex primario del Mauriziano, ora in pensione ma ancora praticante come primario emerito (infatti mi segue a tutt’oggi), nel 1998 iniziai una serie di dilatazioni, fino a 18 mm di diametro, protratte per anni, inizialmente 3 all’anno e poi gradualmente 1 all’anno. Ottenuto il successo sperato, l’anastomosi si stabilizzò nel 2008. Dal 2008 non ho più avuto bisogno di dilatare, nel senso che il dott Pera, vedendo che ogni volta si passava con lo strumento da 13 mm, non riteneva più utile continuare a dilatare, visto che comunque è sempre una manovra con un po’ di rischio fissurazioni, anche se rare sono possibili. Quindi sono sette anni che sembra che l’anastomosi si sia stabilizzata. Oggi stesso ho fatto ancora un controllo endoscopico, dopo 2 anni (ora li faccio ogni 2 anni) e lo strumento è passato, seppure a scatto è passato bene, senza grandi sforzi, poi, anziché dilatare Il dott Pera ha preferito entrare ed uscire 4/5 volte, in pratica una dilatazione con lo strumento stesso. L’anastomosi è risultata ottimamente percorribile, senza forzature (a parte appunto un lieve scatto al prima volta) ed è arrivato fino all’esplorazione di ben 15 mm di ileo. Va detto che dal 2008 al 2014 passava anche senza scatto, ma Il dott Pera mi ha detto che ciò è insignificante, in quanto lo strumento è di 13 mm e passandoci diverse volte l’anastomosi si è allargata fino a 14/5 mm, che è il diametro medio di un’anastomosi normale. Oltretutto, appunto, dopo la prima volta, le altre 3/4 volte non ci sono stati scatti. Da 17 anni è presente un’ulcera lineare superficiale sull’anastomosi e due piccole ulcerette superficiali post anastomotiche, che il dott Pera le qualifica come recidiva cronica stabile non degna di nota, cioè irrilevante nella diagnosi di patologia infiammatoria intestinale. In realtà forse non si tratterebbe nemmeno di recidiva, visto che ileo e colon possono dare questo esito. Non a caso, infatti, ho altre due anastomosi, una ileo-ileale ed una digiuno-digiunale assolutamente prive della benchè minima alterazione parietale e strutturale. Da ben 17 anni la situazione è la stessa, quindi assenza di attività. Da notare che non faccio alcuna terapia, perché appunto non ho disturbi, con ves a 6 e pcr 0,20 da sempre. Lo stesso Nicholls mi disse che nel mio caso non serve nemmeno la mesalazina, sarebbe solo un inutile carico epatico, avendo anche l’epatite cronica da hcv positivo, la patologia è ferma da anni in modo naturale, senza forzature terapeutiche. Provai pure a prenderla per 1 anno più per crisi di coscienza che per convinzione. Infatti fu come prendere acqua del rubinetto, non essendocene bisogno, smisi e continuai a restare stabile come lo sono tutt’ora. Ora vengo al quesito: 1) E’ possibile ritenere che ormai, a distanza di 7 anni senza la necessità di dilatazioni, l’anastomosi si sia stabilizzata nel suo calibro e sia evitabile l’effetto fisarmonica che di solito avviene nei primi mesi e nelle prime dilatazioni? 2) Anche in caso di possibile restringimento, è vero come mi ha confermato il Dott Pera, che ormai non potrà più scendere sotto i 10 mm, a meno di drammatiche recidive che sembrano improbabili nel mio caso. 3) E’ vero che un calibro normale di un’anastomosi ileocolica, proprio specificatamente ileocolica, sia nell’ordine di 13/15 mm, che quindi la mia rientri casisticamente come raggiunto e stabile normale calibro? Grazie per l’attenzione e grazie se vorrà chiarirmi questi 3 punti.
RISPOSTA DEL MEDICO
Le confermo quanto affermato dal Prof. Pera.