DOMANDA
Buonasera Professore, soffro da anni di reflusso esofageo, prevalentemente causato da stati di stress e di ansia, dovuti a varie situazioni che ho dovuto attraversare. Per buona parte del tempo sono riuscito a contenerne i sintomi, talvolta con IPP, e, più frequentemente con sostanze naturali (Aloe, tisane ecc.) e/o protettori della mucosa (gerd-off, Riopan). La mia dieta alimentare è ragionevolmente sana. Adesso sono almeno due mesi (probabilmente in seguito ad una cura a base di cortisone) che i disturbi sono diventati quotidiani, con i caratteristici sintomi di raucedine, sensazione di muco, tossetta stizzosa. Oltre ad una costante infiammazione della gola, che subisce drastici peggioramenti con la minima sollecitazione esterna (es. aria condizionata). Esami del sangue, VES, PCR, sangue occulto ecc., peso e temperatura corporea sono tutti nella norma. Non ho sanguinamenti di sorta, né nausea.
Ho provato recentemente a riprendere il LUCEN 40mg, ma ho dovuto interrompere a causa degli effetti collaterali (emicrania fortissima e forti dolori gastrointestinali), spariti un paio di giorni dopo l’interruzione del trattamento. Ho provato per due cicli, ma sempre con lo stesso esito. Sto inoltre curando da 3 giorni una candidosi orale (mycostatin), accertata mediante tampone. L’ultima gastroscopia (transnasale) risale ad ormai 7-8 anni fa, a Torino, nella quale veniva riscontrato un principio di gastrite. Posso intanto provare a cambiare principio attivo (es. pantoprazolo)? Cosa ritiene sia meglio fare?
RISPOSTA DEL MEDICO
Abbiamo ricevuto la sua e mail. La ringraziamo per l’interessamento. Cambiare principio attivo può essere utile. Valuterei anche l’opportunità di effettuare una nuova visita. Restiamo a sua disposizione.