La gravidanza, si sa, è per una donna un momento molto delicato dal punto di vista psicofisico: il suo corpo cambia repentinamente, il flusso ormonale viaggia alla velocità della luce.
In questo periodo la donna cerca di dedicare al proprio corpo quante più cure possibili e di trattarlo con delicatezza, evitando quindi fatiche eccessive, sforzi pesanti, ingestione di farmaci e così via, si vorrebbe quindi cercare di evitare qualsiasi corpo estraneo all’interno del proprio durante i nove mesi di gravidanza.
Gastroscopia in gravidanza
Ma esistono situazioni particolari in cui la donna ha necessità di sottoporsi ad un esame endoscopico; vediamo in questo articolo quali sono gli accorgimenti necessari che la donna incinta deve prendere onde evitare problematiche legate alla gastroscopia in gravidanza e approfondimenti a riguardo.
- L’indicazione primaria è quella di eseguire la gastroscopia in gravidanza ESCLUSIVAMENTE se è indispensabile
- Posticipare la gastroscopia dal secondo trimestre di gravidanza in poi
- Non esiste indicazione scientifica che affermi che la gastroscopia in gravidanza induca parto prematuro
- E’ opportuno che il ginecologo ed il gastroenterologo valutino insieme il rapporto beneficio-rischio prima di effettuare gastroscopia in gravidanza
- E’ preferibile eseguire una gastroscopia transnasale nella donna gravida, in quanto questa non necessità di sedazione, nonostante anche per la gastroscopia transnasale valgono gli stessi principi di cui sopra
- Se si soffre di reflusso e si intende eseguire una gastroscopia in gravidanza, è opportuno ricordare che il reflusso in gravidanza è particolarmente presente anche in casi in cui la paziente sembrava non soffrirne: posticipare quindi l’esame endoscopico a parto avvenuto
- Le pazienti che eseguono gastroscopia in gravidanza NON andrebbero poste in posizione supina durante e dopo la procedura diagnostica
In conclusione, una donna incinta può eseguire la gastroscopia, ma è preferibile attendere il secondo trimestre di gravidanza ed ESCLUSIVAMENTE sotto stretto parere medico che valuterà il rapporto rischio-beneficio.