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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Una sana alimentazione: quanto influisce nel reflusso gastroesofageo?

Succhi gastrici che risalgono dallo stomaco ed infiammano la gola. Sono questi i classici sintomi del reflusso gastroesofageo, un disturbo comune, dal momento che oltre un terzo degli italiani ne soffre almeno una volta al mese.

Sicuramente c’è una predisposizione familiare alla sua origine, ma non bisogna dimenticare l’importanza dello stile di vita e dell’alimentazione. Stress, ritmi di lavoro incalzanti e regimi dietetici poco salutari, giocano infatti un ruolo cruciale nelle disavventure dell’ apparato digerente.

Come possiamo fare per fronteggiare questa situazione? Innanzitutto con una dieta appropriata, calibrata in modo tale da aumentare il tono dello sfintere gastroesofageo, riducendo allo stesso tempo la pressione intraddominale e la secrezione acida dello stomaco.





Gli  intingoli e gli alimenti ricchi di grassi, sono franchi nemici di chi soffre di reflusso perché se da un lato prolungano il tempo di permanenza del cibo nello stomaco, rallentandone lo svuotamento, dall’altro riducono il tono dello sfintere esofageo inferiore.

E la lista degli alimenti da evitare, purtroppo, non finisce qui; caffè e thè innanzitutto, ammessi solo se decaffeinati, ma anche cioccolato, menta, pomodori crudi, superalcolici, bibite gassate e spezie.


Gli alimenti ricchi di proteine (carne, uova, pesce) possono invece aumentare il tono della valvola che separa stomaco ed esofago, a patto che vengano cucinati con metodi di cottura salutari (vietato il fritto!).

Alimentarsi in maniera equilibrata quindi, ma anche ristabilire un rapporto sereno con il cibo. Mangiare bene non basta, occorre masticare lentamente e deglutire con la stessa premura. Un’alimentazione di questo tipo, intrapresa alle prime avvisaglie di acidità e sofferenza gastrica, può impedire che questa evolva in reflusso gastroesofageo o addirittura in ulcera.


Andare a letto subito dopo aver mangiato? Un altro grave errore per chi soffre di reflusso gastroesofageo; opportuna è la decisione di aspettare almeno due ore prima di coricarsi, sdraiandosi eventualmente con la testa sollevata dal letto di 15-20 cm.


Se riuscissimo a rispettare tutti questi accorgimenti, eviteremmo sicuramente spiacevoli conseguenze!

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