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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Celiachia

Sintomatologia e diagnosi della malattia social del XX secolo


La celiachia, definita anche “sprue” o enteropatia da glutine, è una malattia immuno-mediata scatenata dall’ingestione di glutine che, in soggetti geneticamente predisposti, determina un processo infiammatorio che porta a lesioni della mucosa dell’intestino tenue, con conseguente malassorbimento e manifestazioni extra-intestinali.


La celiachia è una malattia subdola, dalla sintomatologia un po’ confusa e variegata. Interferendo con l’assorbimento dei nutrienti va infatti a colpire molti organi e tessuti determinando numerose conseguenze negative.


Per questo motivo la celiachia viene clinicamente classificata in diverse tipologie a seconda della sintomatologia che assume. In molti casi si correla a sintomi molto lievi tanto che il paziente convive con questi problemi per anni senza rendersi effettivamente conto dell’anomalia (celiachia silente)..



celiachia



Tra i sintomi più frequentemente correlati a questa malattia ricordiamo:

  • Anemia da carenza di minerali o vitamine (Ferro, vitamina B12)
  • Osteoporosi precoce per ridotto assorbimento di Calcio e carenza di vitamina B12
  • Cefalee e malessere generale associato a debolezza
  • Gonfiore addominale, colite, diarrea intermittente, flatulenza, crampi

 


Gli esami utilizzati per la diagnosi di celiachia comprendono essenzialmente l’anamnesi e l’osservazione obiettiva del paziente, la ricerca di specifici anticorpi ed autoanticorpi nel suo sangue, l’esecuzione del breath test al sorbitolo, l’esame delle feci e l’esame gold standard, ovvero la biopsia duodenale.

  • Breath test al sorbitolo:  utile in fase di screening, si esegue somministrando al paziente 5 grammi di sorbitolo per poi misurare ad intervalli regolari la concentrazione di idrogeno nell’aria espirata. Se questa aumenta significa che il sorbitolo è sfuggito all’assorbimento nell’intestino tenue ed è stato fermentato dalla flora batterica del colon, con produzione di gas intestinali tra cui appunto l’idrogeno. La positività al test indica un problema di malassorbimento intestinale comune, però, anche ad altre patologie
  • Esame delle feci: scarsamente utilizzato per la diagnosi della celiachia. In presenza di sindromi da malassorbimento è possibile riscontrare un’eccessiva quantità di grassi nel campione fecale (steatorrea) e un pH acido delle feci. Come per il breath test al sorbitolo, la positività al test si registra in presenza di ogni generica causa di malassorbimento intestinale.
  • Esofagogastroduodenoscopia con biopsia duodenale: si tratta del gold standard per la diagnosi di celiachia. Viene inserito un tubo endoscopico per via orale o nasale (tecnica innovativa e minimamente invasiva) e fatto scendere lungo l’esofago fino allo stomaco ed al primo tratto dell’intestino. Si procede, quindi, con il prelevare un campione del tessuto duodenale per studiarne la morfologia.


Attualmente l’unico trattamento efficace per la celiachia è la dieta priva di glutine. Non esiste, infatti, una terapia farmacologica, anche se alcuni farmaci vengono impiegati per la cura di alcune manifestazioni cliniche della patologia, come ad esempio la considerevole carenza di ferro.

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