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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Gastrite: quando i sintomi colpiscono anche il respiro

Il corpo umano è un sistema complesso e interconnesso. Questo vuol dire che lo stato di salute di un organo può generare delle ripercussioni anche sugli altri organi. In tal senso, esistono delle connessioni tra il sistema digerente e quello respiratorio.


Il ruolo principale del sistema digerente è quello di scomporre il cibo e assorbire i nutrienti per fornire energia al corpo. Quando il funzionamento dell'apparato digerente è compromesso, però, potrebbero verificarsi una serie di problemi che vanno ben oltre l'ambito digestivo. Bisogna, infatti, sapere che i tessuti dell'intestino e quelli dei polmoni lavorano in sinergia per difendere l'organismo dagli agenti patogeni e mantenere l'equilibrio immunitario. Se l'apparato digerente è compromesso, l'organismo potrebbe sviluppare una risposta immunitaria tale da influenzare la capacità del sistema respiratorio di combattere efficacemente le infezioni.


Ci sono, inoltre, alcune condizioni legate al tratto gastrointestinale tra i cui sintomi potrebbe esservi anche la dispnea, una sensazione di mancanza d'aria che può manifestarsi sia a riposo che sotto sforzo. Si tratta di un sintomo comune a molte condizioni, tra cui patologie cardiache, polmonari e anche disturbi gastroenterologici come la gastrite. Va specificato che la gastrite, di per sé, non causa direttamente problemi respiratori. C'è, però, da dire che un forte dolore addominale dovuto alla gastrite può causare difficoltà respiratorie.


La gastrite è, inoltre, spesso associata alla malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), condizione che porta l'acido dello stomaco a risalire verso l'esofago. Ciò può causare sintomi respiratori come tosse o sensazione di nodo alla gola.


Per giunta, i problemi gastrointestinali di tipo cronico, tra cui la gastrite, possono portare ad ansia o stress, condizioni che spesso inducono il paziente ad accusare problemi respiratori.


gastrite sintomi respiratori


Gastrite cronica e problemi respiratori


La gastrite cronica è una condizione che causa l'infiammazione e l'irritazione della mucosa gastrica per un lungo periodo di tempo. I sintomi tendono a comparire lentamente. Tra le cause della gastrite cronica figurano principalmente:


  • Infezione da Helicobacter pylori;
  • Danni al rivestimento dello stomaco, potenzialmente causati da alcol o farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS);
  • Malfunzionamento del sistema immunitario, che trasforma questa condizione in un disturbo autoimmune.


La maggior parte dei pazienti affetti da gastrite cronica autoimmune non avverte un dolore intenso come quello generalmente provato da chi soffre di gastrite cronica causata da H. pylori o FANS. Alcuni pazienti potrebbero sperimentare, dopo aver mangiato, una sensazione di pienezza nella parte superiore dell'addome che potrebbe accompagnarsi a nausea o vomito.


Gastrite, affanno e respiro corto: il ruolo dell'anemia


La gastrite cronica autoimmune può portare all'insorgenza di disturbi come l'anemia sideropenica, l'anemia perniciosa o altre condizioni. L'anemia sideropenica è una condizione caratterizzata da una ridotta quantità di ferro nell’organismo, con conseguente diminuzione della produzione di emoglobina, la proteina responsabile del trasporto dell’ossigeno nel sangue.


Questa forma di anemia può svilupparsi a causa del malassorbimento del ferro dovuto all’atrofia della mucosa gastrica e alla minore produzione di acido cloridrico. Uno dei sintomi più comuni dell’anemia sideropenica è proprio la dispnea. Ciò accade perché l’organismo cerca di compensare la minore disponibilità di emoglobina per il trasporto dell'ossigeno ai tessuti con l'aumento della frequenza respiratoria. Di conseguenza, i pazienti con gastrite cronica autoimmune e anemia sideropenica possono sperimentare affanno anche dopo lievi sforzi o palpitazioni.


L'anemia perniciosa è una forma di anemia megaloblastica causata da una carenza di vitamina B12, dovuta principalmente a un deficit del fattore intrinseco, una proteina prodotta dallo stomaco che è essenziale per l’assorbimento della vitamina B12 a livello intestinale.


Nel caso della gastrite cronica autoimmune, il sistema immunitario attacca le cellule parietali dello stomaco, riducendo la produzione di fattore intrinseco e compromettendo l’assorbimento della vitamina B12. Ciò porta, nel tempo, allo sviluppo dell'anemia perniciosa, condizione caratterizzata da una produzione anomala di globuli rossi di grandi dimensioni (megaloblasti) e dalla ridotta capacità del sangue di trasportare ossigeno.


Uno dei sintomi più comuni dell’anemia perniciosa è la mancanza di respiro o comunque una sensazione di affanno. Si tratta di sintomi che tendono a manifestarsi soprattutto durante l’attività fisica e che si verificano a causa della minore capacità del sangue di trasportare ossigeno ai tessuti. Di conseguenza, il cuore e i polmoni cercano di compensare aumentando la frequenza cardiaca e respiratoria. Pertanto, il paziente finisce per sperimentare sintomi come respiro corto, stanchezza cronica e debolezza muscolare.


Come ridurre i sintomi respiratori in caso di gastrite?


Se il sistema digerente funziona bene l'apparato respiratorio non potrà che trarne giovamento. Ecco alcuni suggerimenti per ridurre al minimo l'impatto della gastrite sul sistema respiratorio:


  • Seguire una dieta sana ed equilibrata, possibilmente ricca di fibre, verdure, frutta e cereali integrali;
  • Limitare l'assunzione di cibi che scatenano il reflusso acido (cibi grassi e fritti, alimenti piccanti, agrumi, pomodoro, cioccolato, caffeina, bevande gassate, alcolici);
  • Coricarsi almeno tre ore dopo aver mangiato;
  • Bere molto durante la giornata, facendo attenzione a non assumere acqua soltanto durante i pasti, altrimenti si rischia di rallentare la digestione e favorire il ristagno del cibo nello stomaco;
  • Mantenere o raggiungere il peso-forma. Quando si è in sovrappeso, infatti, aumenta la pressione sullo stomaco e, con essa, le probabilità che si manifesti il reflusso;
  • Dormire con la testa sollevata;
  • Esercizi di respirazione diaframmatica, utili per migliorare l’ossigenazione e ridurre la tensione diaframmatica dovuta alla distensione gastrica.
  • Gestire i livelli di ansia e stress.


L’intestino gioca, comunque, un ruolo fondamentale nella regolazione dell’infiammazione sistemica. Un microbiota intestinale equilibrato può contribuire a ridurre la permeabilità intestinale e l’infiammazione, fattori che potrebbero influenzare sia la gastrite che la sensibilità delle vie respiratorie.


Alcuni studi suggeriscono che i probiotici possano aiutare a ridurre l’infiammazione gastrica e migliorare la digestione, riducendo così l’impatto del reflusso sulla respirazione. Alimenti fermentati come kefir, yogurt, kimchi e crauti possono essere utili per riequilibrare la flora intestinale.


Seguendo queste strategie, è possibile alleviare i sintomi respiratori e migliorare la qualità della vita nei pazienti con gastrite e reflusso. È bene, comunque, sottolineare che, in caso di sintomi persistenti o gravi, conviene sempre consultare un medico per una valutazione approfondita. In tal senso, a seconda dei sintomi, potrebbe essere necessario rivolgersi a:


  • Gastroenterologo per la diagnosi e il trattamento della gastrite, del reflusso gastroesofageo e di eventuali complicanze come l’Helicobacter pylori o l’anemia sideropenica;
  • Pneumologo se i sintomi respiratori sono persistenti o si sospetta un coinvolgimento delle vie aeree, come broncospasmo, asma o tosse cronica;
  • Otorinolaringoiatra, in caso di sintomi come disfonia, raucedine o laringite cronica, spesso causati dall’irritazione acida delle vie aeree superiori;
  • Allergologo se si sospetta che il reflusso gastroesofageo stia aggravando condizioni preesistenti come l’asma o altre reazioni allergiche delle vie respiratorie.

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