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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Gastroscopia: cos’è e come viene eseguita

Cos’è la Gastroscopia


La gastroscopia è uno degli esami medici più’ conosciuti e richiesti. Si tratta infatti di un esame endoscopico che permettere, attraverso l’inserimento di una sonda flessibile all’interno del corpo del paziente, di visionare la parte superiore del tubo digerente, ovvero Esofago, Stomaco e Duodeno.



gastroscopia come si fa

Lo schema di una Gastroscopia




E’ uno strumento molto importante perché permette di visionare direttamente e con immagini molto nitide le pareti del primo tratto del tubo digerente, in modo da poter diagnosticare eventuali presenza di patologie tra le quali, fra le più’ comuni, infiammazioni, tumori o polipi.


Ma non è tutto. Grazie alle recenti innovazioni tecnologiche, da qualche decennio il sistema che permette di eseguire questo esame, ovvero il gastroscopio, è dotato anche di un canale operativo tramite cui il medico può eseguire dei veri e proprio piccoli interventi chirurgici. Ad esempio può’ asportare un polipo, eseguire delle biopsie tramite il prelievo di piccoli frammenti che andranno poi destinati alle analisi di laboratorio, ma anche afferrare degli oggetti che il paziente ha inavvertitamente ingerito e che devono essere quindi estratti.


Il canale operativo permetterà inoltre al medico di insufflare aria o spruzzare acqua nel corso dell’esame, in modo da migliore la visione del lume gastrico.




gastroscopia tecnologia

La tecnologia della Gastroscopia




Quando deve essere eseguita una Gastroscopia?


Un paziente che presenta di disturbi conclamati e persistenti quali mal di pancia, problemi di digestione, vomito, diarrea, dolori addominali, è opportuno che chieda un parere medico. In queste situazioni, il medico curante o lo specialista, potrà richiedere una Gastroscopia al paziente al fine di avere una diagnosi chiara e completa della situazione clinica. Insieme alla Gastroscopia potrebbe essere richiesto di eseguire anche una ecografia dell’addome, in modo da avere un quadro diagnostico ancora più esteso e completo.


Successivamente al referto della Gastroscopia, il medico fornirà delle procedure di cura differenti e adatte al singolo caso clinico. Ad esempio, se durante una Gastroscopia si diagnostica:

  • Il reflusso Gastroesofageo: è una delle condizioni più’ comuni fra i pazienti. La cura consiste generalmente in un periodo di assunzione di farmaci antiacidi, e di un successivo controllo medico;
  • Celiachia o intolleranze in genere: è una particolare condizione patologica in cui il paziente è intollerante all’assunzione di alimenti contenenti glutine o altre sostanze (es Nichel). In questo caso andrà fornita una dieta idonea alla situazione e dovrà essere programmato un successivo controllo medico;
  • Incontinenza del cardias: si tratta di una condizione in cui la valvola tra stomaco ed esofago non chiude bene, provocando quindi dei ritorni di acido nell’esofago del paziente con conseguenti sintomatologie. Non esiste ad oggi una cura per questa problematica, fatto salvo l’intervento chirurgico ma che dovrà’ essere eseguito solo in presenza si situazioni particolari e selezionate;
  • Polipi e tumori: sono condizioni definite più’ severe, che richiedono dei trattamenti specifici.


La Gastroscopia è dolorosa?


La gastroscopia se eseguita con tecnica tradizionale che prevede l’inserimento del gastroscopio dalla bocca, può risultare senza dubbio un esame molto fastidioso, con la presenza di senso di soffocamento, conati di vomito o senso di costrizione, anche se in realtà’ non si parla quasi mai di dolore.


Per questo motivo è consigliabile sottoporsi alla Gastroscopia con il ricorso alla sedazione, che può essere una sedazione blanda dove il paziente viene fatto rilassare con dei farmaci ipnotici, oppure una sedazione profonda ovvero la stessa che si utilizza negli interventi chirurgici. In caso di gastroscopia transnasale invece, utilizzando il naso come via di accesso, il paziente non deve essere sedato in quanto sia i fastidi sia il dolore saranno quasi del tutto inesistenti.



Come si esegue la preparazione?


La preparazione per una gastroscopia è un processo semplice quanto importante. Permette infatti di pulire il lume gastrico per aiutare lo specialista ad eseguire correttamente l’esame e dunque a visionare correttamente il tutto.


La preparazione per una gastroscopia prevede:

  • di essere a digiuno dalla sera precedente l’esame, o comunque da almeno 5 ore precedenti l’esame;
  • di evitare nelle 5 ore precedenti l’assunzione anche di liquidi, soprattutto se colorati;
  • la sospensione, previa valutazione del medico, dei farmaci antiacido almeno da 5 giorni precedenti l’esame;
  • la segnalazione allo specialista di problemi di salute cronici soprattutto se cardiaci o ematici, e di indicare quali farmaci si stanno assumendo;
  • di essere accompagnati il giorno dell’esame se è prevista la sedazione;



Quali sono i rischi di una gastroscopia?

Quasi nessuno. Infatti la gastroscopia è da ritenersi un esame assolutamente sicuro, con percentuali di complicanze che rasentano lo zero. Dunque il paziente può sostanzialmente considerare questo esame esente da rischi.

Tuttavia, essendo un esame medico, il rischio zero non esiste. Infatti nel corso dell’esame sussiste una percentuale molto bassa di rischio di perforazione delle pareti del lume gastrico. Rischio davvero contenuto soprattutto se la manualità e l’esperienza dell’operatore sono tali da fornire una sicurezza pressoche’ assoluta per il paziente.



Cos'è la tecnica Transnasale?


La gastroscopia transnasale è la versione non invasiva della gastroscopia tradizionale, in quanto utilizza il naso come via di accesso anziché’ la bocca permettendo al paziente di evitare i classici fastidi quali senso di soffocamento, conati di vomito o senso di costrizione. Nella gastroscopia transnasale inoltre si utilizza una sonda ultrasottile rispetto alla sonda tradizionale, diminuendo quindi il senso di invasività’.


La gastroscopia transnasale è molto apprezzata sia da medici che da pazienti, in quanto permette di evitare la solita sedazione e di avere un paziente generalmente più tranquillo e collaborativo nel corso dell’esame. Ha inoltre il grande vantaggio di non richiedere al paziente di essere accompagnato e di permettere a quest’ultimo di poter tornare alle ordinarie attività quotidiane subito dopo l’esame.





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